"Quando cerchiamo di vedere per mezzo di tipologie, categorie, classi, sistemi diagnostici siamo incapaci di vedere come stanno questa o quella persona. I tipi di qualunque genere offuscano l'unicità. L'occhio del cuore vede dei ciascuni ed è toccato dalla ciascunità."
William James

Orientamento
Il mio orientamento di riferimento è di tipo umanistico-esistenziale e unisce nella pratica i fondamenti teorici di tre grandi scuole del Novecento (la Psicologia Transpersonale, la Psicoterapia della Gestalt e la Psicologia Costruttivista) all'Arte dello yoga kashmiro di tradizione Kaula/Spanda.

Principi di base della Psicologiaindipendente:
La vita è una forza che trascende i singoli elementi che la compongono, dotata di intelligenza propria, in costante movimento e mutamento, infinita nello spazio e nel tempo sottoforma sia di trasformazione della materia che di persistenza della coscienza, la quale è presente in ogni forma e immortale.
A questa forza culture diverse, nel corso del tempo, hanno dato vari nomi.
Le religioni e le correnti spirituali sono nate, in origine, come modi creativi per tentare di dialogare questa forza e rappresentarla attraverso immagini mentali.
La visione religiosa implica la persistenza della coscienza, immateriale e immortale, descritta con vari nomi e indicazioni morali di vario tipo a seconda delle diverse tradizioni, scuole, e confessioni.
La visione atea non nega la forza vitale, ma nega l'esistenza di una coscienza infinita e immortale.
La Fede è fiducia nell'intelligenza e potere creativo della coscienza.
Tutti gli esseri viventi, minerali, vegetali, animali sono vivi in quanto costituiti da energia che vibra.
L'Anima (Psyché) è il collegamento individuale con la coscienza onnicomprensiva, può essere anche chiamata coscienza individuale. Essa è consapevole di essere parte di una unità più vasta, in quanto ne fa esperienza, si muove e muta con essa e si rigenera nella bellezza.
Il pensiero e le emozioni sono strumenti della coscienza.
Il corpo è coscienza allo stato denso e manifesto.
Il corpo-coscienza è lo strumento attraverso il quale facciamo esperienza della vita.
Ci ammaliamo nella mente o nel corpo e le nostre relazioni si ammalano quando ripetiamo schemi rigidi e statici dimenticando di essere creature in continuo mutamento e guidate dall'anima.
I principali strumenti per rientrare in risonanza con se stessi, gli altri e la vita sono la fiducia, la Fede e la creatività.
Recuperare salute e benessere significa tornare alla capacità di essere in relazione, muoversi e mutare.
Poiché la vita è intelligente tutto accade per una buona ragione, anche quando l'intelletto è troppo limitato per comprenderla.
Non esiste separazione reale, ma solo percepita tra corpo, coscienza, Anima e esistenza.
La realtà è un processo di co-creazione e continua relazione tra esseri viventi e esistenza.
I processi di auto guarigione si basano sulla relazione e sulla creatività.
Ogni essere vivente ha la capacità di ammalarsi e di guarire.
La malattia è un messaggio di dissonanza e d non risonanza.
Il terapeuta o il consulente ha il compito di facilitare i processi relazionali e creativi che permettono di ritornare in risonanza con l'Anima e di conseguenza con la consapevolezza di essere tuttuno con la vita, in grado di co-creare con essa.
Tutto ciò che accade è utile e benefico se lo si utilizza per imparare e crescere.
Siamo qui per fare esperienza di tutto questo, come in una grande scuola.

Il Consulente in Psicologiaindipendente è libero di operare, col consenso informato della Persona che a lui si rivolge, in base alle proprie competenze, esperienza e principi, e non è vincolato dall'appartenenza a categorie, ordini professionali, associazioni, gruppi, religioni.
Al Consulente in Psicologiaindipendente non è necessaria alcuna indicazione esterna di condotta morale o codice deontologico stabilito da un ordine costituito, poiché l'etica è qualcosa di individuale, spontaneo e naturale derivante dall'ascolto della coscienza.
Il segreto professionale fa parte di un sentire etico spontaneo e naturale basato sul rispetto.

Per approfondire:
La Psicologia Transpersonale è una scuola di psicologia che coniuga gli aspetti spirituali e trascendenti dell'esperienza umana con la struttura della psicologia moderna. È anche possibile definirla come una "psicologia spirituale". Secondo la definizione di Charles Tart, essa opera per la "realizzazione del Sé", ossia per il risveglio della natura spirituale di ogni individuo e delle sue qualità più genuinamente umane.
Il termine "transpersonale", applicato alla psicologia, sembra essere stato utilizzato per la prima volta da o da Carl Gustav Jung, e da Roberto Assagioli, il creatore della psicosintesi, a sta ad indicare quelle aree della realtà psichica che si estendono oltre l'identificazione con la personalità individuale. La psicologia transpersonale pertanto è quell'approccio psicologico che si occupa dello studio e della cultura della spiritualità e delle esperienze spirituali in un contesto psicologico. Tale metodo cominciò ad affermarsi nel campo della psicologia intorno agli anni Sessanta, a partire dall'opera di A. Maslow, il quale per primo mise l'accento su una psicologia “evolutiva” che considerasse lo “sviluppo delle potenzialità”, “la soddisfazione graduale dei bisogni”, la relazione “tra persona e persona” nel rapporto terapeutico, l'esperienza mistica, come momenti fondanti di un percorso di auto-realizzazione.

La prima associazione di psicologia transpersonale fu fondata negli Stati Uniti nel 1969 ad opera di personalità quali: Charlotte Buhler, Abraham Maslow, Alan Watts, Arthur Koestler, Viktor Frankl. Venne pubblicata una rivista, The Journal of Transpersonal Psychology, fondata da Antony J. Sutich alla quale collaborano tutti i maggiori esponenti americani del movimento transpersonale quali: Ken Wilber, Stan Grof, Stanley Krippner, Lawrence Le Shan, Michael Murphy, Charles T. Tart, Frances E. Vaughan.

La Psicoterapia della Gestalt è considerata a pieno titolo una forma di Psicoterapia Umanistico-Esistenziale che, superando il dualismo tra salute e malattia, abbraccia l’idea di una visione olistica dell’individuo prestando particolare attenzione al modo in cui l’individuo entra in contatto e si relaziona con l’ambiente in modo da poter soddisfare i propri bisogni.
Il terapeuta ad indirizzo gestaltico si basa sull’idea che il disagio sperimentato e percepito dall’individuo nasca e si sviluppi all’interno di una o più relazioni disfunzionali e abbia la possibilità di cura proprio all’interno della relazione terapeutica nella quale il paziente, attraverso l’esperienza di dinamiche sane e correttive, ha la possibilità di interrogarsi e mettersi in gioco in maniera nuova.
Attraverso un attento lavoro sulla consapevolezza, la Persona avrà la possibilità di entrare qui e ora in contatto con i propri bisogni, desideri ed emozioni, funzionali allo sviluppo di un futuro benessere globale.
L'orientamento gestaltico utilizza mediatori creativi e immaginativi, ed esperienze di arteterapia. L’arteterapia è un insieme di modalità che permettono e facilitano la costruzione di una relazione d’aiuto mediata dall’attività creativa. Lo scopo dell’arteterapia è rimettere in moto quei processi espressivi che permettono la crescita personale e che favoriscono il processo di ricontattare e sviluppare le proprie risorse e potenzialità. Il metodo psicoterapico gestaltico, che può essere utilizzato anche in sede di consulenza psicologica, nasce intorno alla metà del XX° secolo la sua popolarità e diffusione deriva in particolar modo dalle intuizioni di Frederick Perls, ebreo di origine tedesca, della moglie Laura Posner e alla loro collaborazione con un gruppo di intellettuali statunitensi tra i quali ricordiamo Paul Goodman, Elliot Shapiro, Paul Weisz, Isadore From, Sylvester Eastman.
Il battesimo ufficiale di tale approccio avviene nel 1951 in occasione della pubblicazione del libro “Teoria e pratica della Terapia della Gestalt. Vitalità e accrescimento della personalità umana” ad opera di Frederick Perls, Ralph Hefferline e Paul Goodman.
Nel 1952 nasce a New York il primo Istituto di Gestalt e intorno agli anni 70 il metodo inizia a diffondersi anche in Europa.

Il Costruttivismo è in psicologia e psicologia clinica, un approccio derivante da una concezione della conoscenza come costruzione dell'esperienza personale anziché come rispecchiamento o rappresentazione di una realtà indipendente.
Nell'ambito della matrice epistemologica costruttivista, viene messa in discussione la possibilità di una conoscenza "oggettiva", in quanto sapere totale che rappresenti, in modo fedele, un ordine esterno indipendente dall'osservatore; la stessa osservazione diretta dei fenomeni non è più considerata fonte privilegiata di conoscenza obiettiva.
Spesso, questo approccio che si contrappone certamente ad una visione positivistica della scienza, viene considerato come una minaccia per la razionalità e per la scienza intesa come visione "unica" della realtà e della verità. Ma, come si è già affermato,può essere considerato congruente con i più recenti sviluppi dell'epistemologia e della fisica quantistica.
L'iniziatore del costruttivismo può essere considerato lo psicologo statunitense George A. Kelly che già negli anni Cinquanta (con il suo The Psychology of Personal Constructs) precorse gli sviluppi epistemologici e metateorici della più recente scienza cognitiva, detta "di secondo ordine". Il costruttivismo radicale invece vede il suo principale esponente in Ernst Von Glasersfeld.

Per approfondimenti sullo Yoga Kashmiro di tradizione Kaula/Spanda: https://inner-travelagency.com/kaula-yoga/